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domenica 24 febbraio 2013

I battiti del cuore, per me sono rintocchi funebri

L'assassino bendato.

Oh credo ti stia bene, instancabile giullare, invidiare cio che prima sbeffeggiavi. E ti sta bene dover sopportare le pene dell'inferno che pensavi d'aver bellamente scappato. E dover soffrire le sue torture, di quel cieco arcere e delle sue frecce  che ora ti hanno trafitto ben bene.
Scorre di continuo il sangue, da quell'orribile ferita appena sotto il tuo seno sinistro. Per fermare l'emorragia é necessario che qualcuno tolga la freccia.
Tu, idiota, non puoi, é perfino inutile tentare, non ne saresti capace é penetrata troppo affondo. É necessario che qualcuno l'estragga con dolcezza e che riunisca i due lembi di pelle, tornando a coprire quel cuore che ora sta li, gonfio e ferito, alla mercé di tutti, a farsi deridere.
Il contatto con l'aria gli sará letale se non arriva al piú presto un dottore.
Perchè nessuno sente le tue grida disperate?
Non ti vedono in un lago di sangue?
Non vedete  che quel cuore si sta per fermare?
Urli, di catturare quell'assassino bendato, di rincorrerlo almeno!
Ma purtroppo lui è giá fuggito altrove a mietere ancora vittime.

mercoledì 20 febbraio 2013

Non capisco, non mi capisco. Sono io che sono troppo debole, o che le emozioni sono semplicemente troppo forti? Arrivano senza preavviso, ospite indesiderato e nefasto, si insinuano, e deviano. Deviano la volontà, deviano l'intelletto. Sono uragano in campo di grano. Sdradicano certezze cementificate dagli anni. Trasformano ogni cosa. Io coscente del cambiamento, sono impotente nocchiero di una barca in tempesta. Dove andrò? Affogherò? o sarò supestite? Approderò mai, nella calda Itaca, ci sarà qualcuno ad attendermi? Non so.

martedì 19 febbraio 2013

Non proccuparti se ti ruba il cuore. L'importante è che non arrivi all'anima. Mai.

IMMOBILE

Sono intrappolata in un bosco di rovi. qualsiasi mossa produce una ferita; una sofferenza inaudita.

Gli aghi affondano nella carne, vedo uscire del caldo rosso sangue. 

Ed io non posso fare niente per fermarlo.

Per fermare niente di tutto ciò.

Come posso uscire?

L'immobilità è morte, il movimeto è dolore.